Oltre i contenuti above-the-fold: come incoraggiare scroll e conversioni
Cosa troverai in questo articolo. Per massimizzare l’efficacia di un sito web, è essenziale progettarlo affinché incoraggi lo scroll e garantisca un’esperienza utente coinvolgente al di là della prima visualizzazione. Utilizzando strategie come elementi visivi coinvolgenti, anteprime intriganti e call-to-action ben posizionate, potete guidare gli utenti attraverso i vostri contenuti e massimizzare le conversioni.
Indice
È risaputo che un buon “attacco” è essenziale per catturare subito l’attenzione degli utenti di un sito web, tuttavia, non è certo possibile condensare tutto quanto di importante abbiamo da comunicare al nostro pubblico nella sola porzione di pagina visibile all’interno della prima schermata (above-the-fold). Di contro, non sempre gli utenti hanno la pazienza di continuare a “scrollare” per trovare ciò che cercano: bisogna attirarli nel modo giusto. In questo articolo esploreremo l’importanza di spingere gli utenti a scrollare e ad interagire al di là dei contenuti “above-the-fold”, discutendo strategie efficaci per massimizzare il coinvolgimento e incrementare le conversioni.
Che cosa sono i contenuti above-the-fold e perché sono importanti?
Il termine “above-the-fold” si riferisce alla porzione di una pagina web visibile senza la necessità di continuare la navigazione verso il basso. Il termine proviene dal mondo della carta stampata, dove questa espressione si riferisce all’articolo, alla storia più importante, quella a cui spetta gran parte della prima pagina; la molteplicità di dispositivi attraverso i quali oggi interagiamo con un semplice sito web è tale che definire chiaramente i limiti di questa area non è sempre semplice, perciò ogni valutazione strategica dei contenuti da piazzare al suo interno o al di sotto di essa non potrà prescindere da accurati test di usabilità multipiattaforma.
Ad ogni modo, proprio quella del giornale tradizionale è una metafora efficace per comprendere l’importanza di tutto ciò che si trova all’interno dell’area “above-the-fold”: così come su un giornale la notizia in prima pagina, quella con il titolo a caratteri cubitali e una grande immagine di corredo, è quella che calamita subito l’attenzione di chi legge o, ancora prima, spinge all’acquisto del giornale stesso, così la sezione iniziale di una pagina web è cruciale poiché cattura l’attenzione dei visitatori e comunica messaggi chiave in modo efficace.
Abbiamo menzionato l’importanza di pensare i propri contenuti web per vari device: ecco, considerate sempre che l’estrema lentezza del vostro sito potrebbe vanificare del tutto l’utilità di ciò che con tanta cura inserite nell’above-the-fold, perché gli utenti cominceranno comunque a “scrollare” pochi secondi dopo l’atterraggio sulla pagina web, a prescindere dal fatto che il vostro above-the-fold sia stato completamente caricato o meno.

Cose da non fare nell’area above-the-fold
Come fare in modo che i vostri utenti non si arenino qui, nell’above-the-fold, ma interagiscano anche con il resto della pagina, il cosiddetto below-the-fold? Una buona progettazione dovrà guidare l’utente attraverso la pagina in modo interessante e coinvolgente, incoraggiando uno scrolling fluido e naturale.
Ad esempio, gli esperti dicono che inserire una Call-To-Action nell’area above-the-fold non è sempre una buona idea: soprattutto per i nuovi utenti che non conoscono ancora i vostri prodotti o la vostra azienda, infatti, richiedere subito il completamento di un’azione potrebbe risultare prematuro, persino aggressivo. Anche riempire quest’area di informazioni, anticipando ciò che normalmente avremmo messo più in basso nella navigazione, non è consigliabile: lo scroll è un’azione che possiamo legittimamente attenderci dagli utenti – di fatto, è nell’area below-the-fold che gli utenti trascorrono la maggior parte della loro navigazione e compiono la maggior parte delle loro interazioni -, a patto che diamo loro il motivo di farlo.

Come portare gli utenti da above a below-the-fold
Il punto, dunque, è: come incoraggiare lo scroll e far sì che la magia della conversione si compia? Posto che nell’ambito della CRO non esistono regole incise in secula seculorum nella pietra, e che il modo migliore per trovare la strada migliore per il proprio business è fare test di usabilità come se non ci fosse un domani, esistono alcune buone pratiche generali in grado di portare buoni risultati:
- Utilizzo di elementi visivi coinvolgenti: gli elementi visivi come immagini, video e animazioni catturano immediatamente l’attenzione degli utenti, incoraggiandoli a continuare lo scroll per esplorare ulteriori contenuti. Questi elementi dovrebbero essere posizionati strategicamente per guidare l’utente nella direzione desiderata e possedere un’elevata continuità grafica: a tal proposito, evitate come la peste i “false bottom”, cioè quei campi above-the-fold a tutta pagina che sembrano terminare dove finisce la schermata senza fare in alcun modo presupporre, se non ai più “sgamati” (e non convincetevi che i vostri utenti lo siano!), che esista una continuazione della pagina quando visivamente non sembra affatto così; non abbiate paura di inserire elementi visivi come frecce o sottili inviti testuali che fanno capire all’utente di dover proseguire la navigazione verso il basso;
- Fornire anteprime interessanti del contenuto: l’uso di anteprime di contenuti intriganti può suscitare la curiosità degli utenti, spingendoli a scoprire di più e a “scrollare” verso il basso. Queste anteprime dovrebbero essere accattivanti e ben definite, suscitando l’interesse senza rivelare completamente l’informazione;
- Integrazione di call-to-action strategiche: posizionare CTA ben progettate lungo la pagina può aumentare le conversioni. Tali chiamate all’azione devono essere chiare, invoglianti e pertinenti al contenuto circostante;
- Uso efficace del testo e della tipografia: font ben leggibili, in linea con il proprio stile comunicativo, e copy di effetto invogliano gli utenti alla lettura e stimolano gli scroll. È particolarmente importante fare uso di paragrafi concisi, titoli accattivanti e una formattazione leggibile, e questo non solo in ottica di CRO ma anche in termini di accessibilità.
Per ottimizzare la vostra progettazione e analizzare l’efficacia delle soluzioni implementate, potete affiancare Google Analytics con altri strumenti, come quelli per l’elaborazione di mappe di calore (essenziali per comprendere dove si concentrino maggiormente l’attenzione e l’attività degli utenti) e per l’esecuzione di A/B testing.
Coming soon:
La prossima settimana, sul blog di Seed, faremo il punto delle nuove funzionalità di intelligenza artificiale di Google Search. Rimanete sintonizzati!