Effetto dell’illusione di verità: una linea guida per SEO e SEA
Cosa troverai in questo articolo. L’effetto dell’illusione di verità si riferisce a quel bias tipico della mente umana per cui, con l’aumentare dell’esposizione a un’informazione, la riteniamo una verità consolidata anche se di fatto non lo è. Sebbene non manchino coloro i quali sfruttano questo bias cognitivo per vendere di più ingannando i propri clienti, esistono anche pratiche di marketing virtuose che si fondano sulla conoscenza del Truth Effect. Esse toccano vari ambiti, ma le applicazioni più efficaci afferiscono ai settori di SEA e SEO, che come spesso accade sono legate a stretto filo con le pratiche tipiche della Conversion Rate Optimization.
Indice
La reiterazione di immagini e messaggi ha un’efficacia comprovata nell’aumento delle conversioni e della brand awareness. Scopriamo perché analizzando uno dei bias cognitivi più comuni e scoprendo come prenderlo in considerazione nelle proprie strategie di web marketing.
Effetto dell’illusione di verità: cos’è e perché funziona?
L’effetto dell’illusione di verità, in inglese Truth Effect, è quella convinzione per cui tendiamo, più o meno consapevolmente, a ritenere vera un’informazione perché ci è stata comunicata moltissime volte e l’abbiamo dunque memorizzata come un fatto assodato.
Questo accade anche nel caso di informazioni poco sensate – come il fraintendimento comune secondo il quale la Grande Muraglia cinese sarebbe visibile dallo spazio mentre invece, spoiler, non lo è – o molto facilmente verificabili con una rapida ricerca sui motori di ricerca, se solo ci ponessimo il dubbio in partenza. Il punto, però, è proprio che il dubbio non ce lo poniamo. Queste non verità ci sembrano verità perché la loro incessante ripetizione ce le fa suonare realistiche.
Come NON usare il Truth Effect
Di base, qualsiasi bias si presta a essere utilizzato in malafede. Nel caso di questo specifico bias, si tratta di cercare di vendere un prodotto o servizio insistendo su presunti benefici o caratteristiche distintive che tuttavia non corrispondono alla realtà o che vengono narrati in maniera tale da piegare la realtà, ingannando di fatto il cliente. Scontato sottolineare, per chiunque abbia un minimo di conoscenze di marketing e sappia quanto sono importanti recensioni e passaparola per le vendite, quanto poco lungimirante, oltre che disonesto, sia questo tipo di approccio.
Gli usi virtuosi dell’illusione di verità
Esiste, però, anche un uso virtuoso di questo bias nell’ambito delle pratiche di web marketing, e più nello specifico nell’area della SEA e della SEO, dove le potenzialità dell’effetto dell’illusione di verità si dispiegano al massimo per il tramite di tutte quelle tecniche che si basano sull’aumento dell’esposizione dei potenziali clienti a un brand, un prodotto o un messaggio ad essi legato, come ad esempio la promessa di risolvere un dato bisogno. Più si aumenta l’esposizione, più si rinforza la credibilità dell’immagine trasmessa.
Per quanto riguarda la SEA, un esempio è costituito dalle campagne di retargeting, quelle cioè in cui si cercano di intercettare gli utenti che hanno navigato il nostro sito senza convertire, raggiungendoli tramite inserzioni pubblicate tramite diversi canali. Posto che gli annunci, se fastidiosi, possono essere nascosti da un utente in molti modi, qualora l’utente abbia mostrato interesse per quello specifico prodotto in un momento in cui magari stava vagliando diverse possibilità, il reiterarne l’esposizione ad esso aumenterà le possibilità di convertire.
È lo stesso principio che regola le newsletter, o meglio ancora quelle email automatiche con cui è possibile andare a intercettare gli utenti che hanno lasciato un carrello in sospeso sul nostro sito. Combinare queste tecniche con contenuti in grado di supportare l’immagine di affidabilità di un prodotto e della relativa azienda, inserendo ad esempio all’interno di queste comunicazioni le testimonianze positive di chi ha già acquistato il prodotto, permette di aumentare ulteriormente le proprie possibilità di conversione.
Effetto (dell’illusione) di verità e SEO
Proprio le recensioni sono una delle leve più efficaci in relazione all’effetto dell’illusione di verità. Qui preferiamo mettere l’espressione “illusione” fra parentesi perché non stiamo proponendo di diffondere informazioni ingannevoli sui propri prodotti, ma al contrario mettere al centro della propria strategia di marketing ciò che ha effettivamente convinto i propri acquirenti passati, dando spazio sui propri canali comunicativi (sito web, GMB, canali social etc.) alle opinioni genuinamente positive dei clienti.
Queste serviranno a rassicurare i prospect sull’affidabilità dei nostri prodotti o servizi, oltre a contribuire al nostro buon posizionamento sui motori di ricerca andando a intercettare molte fruttuose code lunghe. Al di là delle recensioni, l’effetto (dell’illusione) di verità ha un altro legame con la SEO: ci riferiamo ai piani editoriali e a come i loro contenuti, sempre pensati per fornire informazioni utili e interessanti all’interno del settore di riferimento, possono, tramite una ben congegnata rete di rimandi tematici (link testuali all’interno degli articoli per argomenti specifici, blocchi di navigazione per categoria o tag più generici etc.) lavorare sinergicamente per sottolineare gli elementi di valore della propria offerta.
Coming soon:
Il blog di Seed torna la prossima settimana con un articolo in cui vi riassumeremo le prime impressioni e valutazioni sul Google Core Update di marzo 2023. Rimanete connessi!