Fattori di ranking
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Fattori di ranking: quanti e quali sono

Cosa troverai in questo articolo. Per decidere quali risultati offrire per primi in SERP, Google, così come gli altri motori di ricerca, prende in esame una serie di fattori che si dividono fra on page – relativi cioè a ciò che si trova sul sito – e off page – ovvero esterni al sito ma capaci comunque di influenzarne il ranking. Seguendo le linee guida per la qualità dei contenuti di Google e ottimizzando tecnicamente il codice, la struttura e gli elementi multimediali su esso presenti è possibile contribuire a migliorare il posizionamento organico delle proprie pagine, ricordando di prestare attenzione anche a fattori puramente tecnici come la velocità del sito o la sicurezza dei dati trasmessi attraverso di esso.

Negli ultimi 25 anni, la SEO è diventata una disciplina sempre più complessa e sfumata. Se è vero che i fattori di ranking differiscono per settore verticale e parola chiave e non è quindi possibile stilare una lista ufficiale e onnicomprensiva dei fattori di ranking di Google da seguire, sappiamo comunque che ci sono alcuni segnali che il motore di ricerca considera importanti per il posizionamento organico delle pagine. Esploriamo i principali in questo articolo.

Che cosa si intende per ranking e fattori di ranking?

Il ranking, in italiano “posizionamento”, è la posizione occupata da un sito web nella pagina dei risultati di un motore di ricerca; non si tratta di un termine utilizzato in via specifica per Google, infatti può essere utilizzato anche per riferirsi al posizionamento sulle SERP di Bing, Yahoo o qualsiasi altro motore di ricerca. Ad ogni modo, l’accuratezza e rilevanza con cui i risultati vengono ordinati in SERP rispetto alla richiesta dell’utente dipende dalla complessità dell’algoritmo che governa il motore di ricerca e alla capacità più o meno evoluta che ha di prendere in esame diversi fattori contemporaneamente.

Parliamo dunque di fattori di ranking per riferirci a quei criteri e indicatori utilizzati da un motore di ricerca per valutare e classificare i siti web in base alla loro rilevanza e autorità rispetto a una determinata query di ricerca e al suo intento. Questi fattori o segnali includono elementi sia tecnici che contenutistici e non si limitano a ciò che è presente sul sito stesso, ma riguardano anche la “rete” di cui quel sito entra a far parte attraverso link e menzioni reciproche. Nel primo caso parliamo di fattori on page; nel secondo di fattori off page.

Lo scopo ultimo dell’analisi dei fattori di ranking effettuata dall’algoritmo è quello di determinare quali pagine e siti web soddisfino meglio le esigenze degli utenti e meritino di conseguenza di essere mostrati più in alto nei risultati di ricerca.

I principali fattori di ranking on page

Partiamo dunque dai fattori di ranking on page, letteralmente quelli che hanno a che fare con ciò che è presente su un sito web. Fra questi, il più importante per Google è la qualità dei contenuti: è chiaro che, in mancanza di questa, tutto il resto viene meno.

Ma come possiamo definire tale un “buon” contenuto? Il primo criterio è quello della rilevanza: se è in grado di rispondere a un’esigenza reale, a prescindere che si tratti di un bisogno molto settoriale o, al contrario, piuttosto largamente condiviso, allora possiamo considerarlo un buon contenuto. Da una prospettiva SEO, non esiste una ricetta perfetta di quello che dovrebbe essere l’aspetto ideale di un contenuto: l’idea stessa di contenuto, anzi, in tale ottica è piuttosto fluida, potendosi riferire a un normale testo così come a un’infografica, un video, un podcast o qualsiasi tipologia di prodotto digitale in grado di fornire all’utente tutte le informazioni di cui ha bisogno nel modo più efficiente e soddisfacente possibile.

L’idea che, per posizionarsi bene, un contenuto debba contare per forza migliaia di parole è come minimo vetusta e contraddetta da innumerevoli pagine ben posizionate sul web a fronte di pochissime righe di testo: a titolo di esempio, provate a fare una ricerca come “calcolo BMI” e capirete subito perché in questo tipo di pagina qualsiasi quantità di testo in più rispetto a quella che troverete sarebbe del tutto superflua per l’utente.

I criteri di qualità di Google, riassunti nella sigla E-E-A-T (Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità), non sono fattori di ranking diretti, ma sono utilizzati per valutare la qualità complessiva dei risultati di ricerca. Di conseguenza, ottimizzare un contenuto per E-E-A-T può migliorare indirettamente le prestazioni di ricerca di un sito nel tempo. Google riconosce infatti che l’esperienza diretta è fondamentale per la competenza e la credibilità, soprattutto per gli argomenti “Your Money or Your Life” (YMYL), che possono influenzare la salute, la stabilità finanziaria, la sicurezza o il benessere delle persone. Per dimostrare un alto livello di E-E-A-T, marchi e creatori di contenuti dovrebbero quindi concentrarsi su ciascuno dei quattro componenti, assicurandosi che il contenuto sia creato da esperti con esperienza reale e diretta.

Fra i fattori di ranking on page, secondi per importanza rispetto al contenuto della pagina ci sono i Title Tag, le porzioni di codice che definiscono il titolo di una pagina così come visualizzata in SERP. La loro lunghezza ottimale è compresa fra i 50 e i 60 caratteri, contengono le keyword principali di riferimento (ma sempre senza fare keyword stuffing) e naturalmente riflettono da vicino il contenuto presente in pagina. Di conseguenza, devono essere esclusivi, univoci per ogni pagina.

Fondamentale ai fini di un buon posizionamento su Google è poi la struttura degli URL, la quale dovrebbe riflettere in maniera chiara e sintetica la gerarchia delle informazioni presente sul sito: in questo modo, gli spider del motore di ricerca sono in grado di determinare la rilevanza di una pagina web ancor prima di analizzarne il contenuto. Oltre a mantenere i percorsi il più breve possibile, è quindi consigliabile redigerli in modo tale che contengano le keyword target; i benefici di un URL scritto secondo questi criteri si estendono anche al fatto che verrà cliccato e condiviso più facilmente dagli utenti.

Anche le immagini presenti in pagina hanno molto da offrire in termini di ranking: i loro alt text, infatti, se opportunamente redatti utilizzando parole chiave rilevanti rispetto al contenuto testuale della pagina e pertinenti con ciò che è visibile nell’immagine stessa, contribuiscono ad aumentare la coesione tematica della pagina e rappresentano dunque un fattore di ranking positivo.

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I fattori tecnici che impattano il ranking

Oltre al contenuto di alta qualità e ai backlink autorevoli, di cui parleremo nel prossimo paragrafo, c’è una serie di fattori più tecnici che influenzano direttamente il posizionamento di un sito web. Fra questi i più importanti sono:

  1. Velocità di caricamento: Google vuole fornire agli utenti un’esperienza di ricerca veloce e fluida, quindi favorisce i siti web che si caricano rapidamente. Un caricamento lento può infatti aumentare il tasso di abbandono degli utenti e degradare l’esperienza complessiva degli utenti sul sito;
  2. Mobile Friendliness: con il crescente utilizzo di dispositivi mobili per l’accesso a Internet, la mobile friendliness è diventata un fattore di ranking sempre più importante. Per questo Google favorisce i siti web che offrono un’esperienza ottimale anche su dispositivi mobili, inclusi smartphone e tablet: ad esempio, i siti web responsivi, che si adattano automaticamente alle dimensioni dello schermo del dispositivo dell’utente, sono preferiti rispetto ai siti web che richiedono lo zoom manuale o che non si adattano correttamente; analogamente, tutti i contenuti multimediali dovrebbero essere ottimizzati da permettere un caricamento rapido anche con una connessione mobile;
  3. Sicurezza del sito: per Google gli utenti devono essere messi nelle condizioni di avere una navigazione sicura e i loro dati personali devono risultare sempre protetti. Ormai l’adozione di un certificato SSL (Secure Sockets Layer) per crittografare le comunicazioni tra il browser dell’utente e il server web è prassi diffusa su qualsiasi sito sul quale sia possibile effettuare acquisti o registrare un proprio profilo. Di contro, i siti web che sono stati compromessi da malware o altre minacce alla sicurezza possono subire penalizzazioni nei risultati di ricerca.

I fattori di ranking off page

I fattori di ranking off-page sono elementi esterni al sito web che ne influenzano il posizionamento nei risultati dei motori di ricerca. Ecco una panoramica dei principali fattori off-page e come ottimizzarli:

  1. Backlink: si tratta dei link che puntano al vostro sito da altri siti web. Sono considerati come “voti di fiducia” da parte di altri siti e indicano ai motori di ricerca che il contenuto è affidabile e autorevole. Per ottenere naturalmente backlink, il primo consiglio è quello di pubblicare articoli, infografiche, video e altri contenuti che siano utili, informativi e degni di essere condivisi. Inoltre, partecipare attivamente a comunità online, forum e social media è un altro modo per promuovere naturalmente i vostri contenuti. In misura residua, esiste poi la possibilità del guest blogging e della collaborazione con influencer e media partner del settore;
  2. Autorità del dominio: è una misura della reputazione complessiva di un sito web cui si lega in maniera direttamente proporzionale la probabilità che il sito si posizioni bene nei risultati di ricerca. Questo fattore può essere ottimizzato lavorando su più fronti: oltre a migliorare i contenuti esistenti e mantenere il sito aggiornato con contenuti freschi e pertinenti, è importante concentrarsi sulla qualità dei backlink rimuovendo quelli tossici o di bassa qualità;
  3. Social signals: sono le interazioni sui social media, come i “mi piace”, le condivisioni e i commenti, che pur non influenzando direttamente il ranking indicano ai motori di ricerca che un contenuto è popolare e coinvolgente. È dunque cruciale mantenere attiva la propria presenza su piattaforme social come Instagram, TikTok, Facebook, X, LinkedIn e così via, pubblicando regolarmente contenuti interessanti e coinvolgenti che stimolino il feedback degli utenti e interagendo con i vostri follower per aumentare l’engagement. Inoltre, promozioni o concorsi incentivano le condivisioni e aumentano la visibilità;
  4. Citazioni e menzioni: sono riferimenti al vostro sito web o brand, presenti su altre pagine web, prive di un link diretto. Per favorirle potete registrare il vostro business in directory locali e nazionali come Google My Business, Yelp e così via; un’altra utile strategia è quella di incoraggiare i clienti soddisfatti a lasciare recensioni positive su siti di recensioni.

Ottimizzare i fattori off-page richiede tempo e sforzo, ma è fondamentale per migliorare il posizionamento di un sito web nei motori di ricerca e aumentarne la visibilità online.

Hacker hands using laptop computer to code

Riassumendo: le domande più comuni sulla UX mobile

Concludiamo questo approfondimento con una serie di FAQ relative ai fattori di ranking. Se non trovate risposta alla vostra domanda, scriveteci: saremo felici di chiarire tutti i vostri dubbi e arricchire ulteriormente questo contenuto grazie alle vostre segnalazioni.

Qual è la differenza fra SEO on page e off page?

La SEO on page riguarda tutte le azioni che possono essere compiute su una pagina web per migliorarne il posizionamento organico, mentre la SEO off page comprende le attività svolte esternamente a un sito con lo stesso obiettivo. Quest’ultima comprende ad esempio attività di link building e PR.

I tempi variano da poche ore a mesi. Ciò può dipendere dalla popolarità del sito, dal crawl budget ad esso allocato e molti altri fattori.

Questa sigla sintetizza i principi delle linee guida per la qualità dei contenuti di Google. Le quattro lettere stanno per Experience, Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness e rappresentano la credibilità, accuratezza e affidabilità di un contenuto pubblicato sul web. La qualità dei contenuti è il primo e più importante fattore di ranking di un contenuto web.

Ecco le regole principali: non superare i 60 caratteri di lunghezza; non ripetere le stesse keyword; non tralasciare il nome del brand/azienda nella seconda parte; non riciclare gli stessi title in pagine diverse; usare title coerenti con il contenuto di pagina; evitare superlativi e altre formule ad effetto. In presenza di queste caratteristiche, Google tende a riscrivere il title per renderlo più efficace.

Sì, la struttura di un URL può influenzare il ranking, poiché URL chiari e descrittivi migliorano la comprensione del contenuto da parte dei motori di ricerca e degli utenti. URL brevi, con parole chiave pertinenti e separati da trattini, tendono a essere preferiti per la loro chiarezza e rilevanza, e vengono condivisi con maggiore frequenza.

Strumenti come Google PageSpeed Insights possono essere utilizzati per valutare la velocità di caricamento di un sito web e identificare le aree che possono essere ottimizzate per migliorare le prestazioni.

La velocità di un sito è principalmente influenzata dalle dimensioni delle immagini non ottimizzate, dalla qualità dell’hosting e dalla complessità del codice e delle risorse (come JavaScript e CSS) utilizzate. Ridurre queste dimensioni, migliorare l’hosting e ottimizzare il codice sono azioni fondamentali per migliorare le prestazioni.

Create contenuti di alta qualità e utili che altri trovino interessante condividere, partecipate attivamente a comunità e forum del settore e costruite relazioni autentiche con influencer e altri siti web pertinenti.

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Il blog di Seed torna fra due settimane con un approfondimento dedicato al March Update 2024: a qualche mese di distanza, proveremo a tirare le file di chi ha vinto e chi ha perso con questo aggiornamento.

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