Link building: strategie alternative ai link a pagamento
Cosa troverai in questo articolo. Ormai la SEO offsite fatta in maniera “sporca” non porta più risultati duraturi, anche se la tentazione di archiviare la pratica con una semplice compravendita di link per qualcuno è sempre molto forte. Ricevere backlink in maniera naturale, però, non è impossibile: le tecniche sfruttabili sono tantissime e incrociano campi molti diversi come SEO, Social Media Marketing e Email Marketing. Servono figure dedicate a questa attività, o meglio un team in grado di collaborare insieme per costruire contenuti realmente rilevanti.
Indice
Il concetto di link building è spesso legato a pratiche di posizionamento scorrette che vedono la compravendita di link per spingere il posizionamento di un sito sul web. In realtà, esiste una link building non solo più “pulita”, ma anche molto più efficace. Di come impostarla te ne parliamo in questo articolo.
Comprare link funziona ancora?
Hai mai fatto la spesa di link a pagamento? Funziona così: un contatto, generalmente fornito per passaparola, ti fornisce una lista di blog dai nomi curiosi, ordinatamente elencati in un foglio Excel e corredati di punteggi vari che ne indicano l’affidabilità; una volta controllato il traffico ricevuto da quei siti, in modo da assicurarti che siano effettivamente frequentati da qualcuno sul pianeta (sicuri che sia traffico reale? Uhm), acquisti il tuo pacchetto di pubblicazioni comprensivo della stesura di articoli che contengano le keyword target e un link al sito che vuoi spingere su Google.
Questa strategia si è a lungo rivelata efficace, capace di dare boost quasi immediati al ranking dei siti web. E adesso, funziona ancora? Beh, funziona finché non funziona.
Posto che il presunto effetto benefico non è così marcato, Google ha costruito, negli anni, una mappatura piuttosto capillare dei siti che pubblicano contenuti non naturali; anche se sulla carta (ovvero per chi cerca di promuovere l’acquisto di link a pagamento) sembra tutto a posto, Google ci vede più lungo di te.
Le penalizzazioni, grazie ai numerosi aggiornamenti di algoritmo che hanno messo al loro centro, soprattutto dall’inizio della pandemia in poi, la lotta ai contenuti e siti spammosi, sono diventate all’ordine del giorno e, bene che vada, i link comprati non passeranno al tuo sito neanche una briciola di page rank. Se ci chiedi se ti consigliamo questa strategia, quindi, la nostra risposta può essere solo una: anche no.
La link building efficace ha che fare con il Cornerstone Content
Tutti vogliamo soluzioni semplici e poco faticose ai problemi di lavoro e non, ma dobbiamo deluderti se è questo che stai cercando qui. La chiave per una link building pulita ed efficace, infatti, ha a che fare con il cornerstone content, ovvero tutti quei tipi di contenuti che potremmo definire “sempreverdi”, o che comunque siano in grado di rispondere a una necessità condivisa dal tuo pubblico. Si tratta di contenuti che vale la pena leggere e, soprattutto, condividere: o perché utili o perché offrono un punto di vista innovativo, creativo su un determinato tema.
Le applicazioni sono infinite a seconda del settore di riferimento, ma si tratta sempre di qualcosa di unico e di impatto. Da’ un’occhiata a questi esempi di cornerstone content, ti verrà subito in mente qualche idea per declinarli in maniera rilevante per il tuo settore di riferimento:
- Tutorial e guide
- White paper
- Casi di studio
- Strumenti tecnici gratuiti (NB: non sottovalutare quanto possa essere utile offrire gratis la beta di un tuo nuovo strumento per ottenere feedback e migliorare il tuo stesso prodotto!)
- Quiz e altri strumenti di valutazione
- Infografiche
Più questi contenuti sono accurati, approfonditi, interessanti, e maggiori saranno le tue possibilità di vederli linkati da chi opera nel settore di riferimento. Male che vada, anche in assenza di backlink, ne ricaverai comunque più visite al tuo sito, o menzioni del tuo brand, o contatti – insomma, tutte quelle metriche che vanno sotto il cappello di ‘conversione’.
Come ottenere l’attenzione degli altri, però?
Di strategie alternative ai link a pagamento, dunque, a ben vedere ce n’è solo una: ottenere link naturali. Sono le tecniche per ottenerli che cambiano e la cosa difficile è, appunto, riuscire a carpire l’attenzione di chi conta, far sì che i tuoi contenuti arrivino ai loro occhi. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Per fortuna ci sono la SEO e il Social Media Marketing, due mondi molto diversi ma che, più spesso di quanto sembri, si incontrano, perché le tecniche che usi per rendere visibili i tuoi contenuti hanno ricadute a pioggia su tutte le dimensioni della tua presenza sul web. Visite, ricondivisioni, menzioni sono tutti ‘segnali’ di affidabilità in grado di innescare un vero e proprio circolo virtuoso, metriche dunque che andrebbero coltivate parallelamente.
Quali sono gli strumenti che puoi sfruttare? Ecco alcuni suggerimenti, alcuni più ‘soft’ e altri meno scontati:
- pubblica i contenuti sul tuo blog aziendale o sulle pagine del tuo sito: i contenuti cornerstone danno una spinta realmente significativa al posizionamento del tuo sito web, spingendolo in alto in SERP per keyword rilevanti;
- promuovili sui social, un vero e proprio tesoro di link e menzioni spontanee: parlo di tutta la suite Meta, di LinkedIn, ma anche Reddit, Imgur. La scelta è dettata da molteplici fattori quali l’età media del tuo target, i suoi interessi e ovviamente il tipo di contenuto;
- usa la newsletter per amplificare la tua potenza esplosiva e raggiungere gli utenti già fidelizzati che però non interagiscono spontaneamente con i tuoi canali social o con il tuo sito web; attirali su quest’ultimo con un copywriting efficace, che stimoli la curiosità, usando un’esca che faccia leva sui loro bisogni;
- fai guest posting su altri siti del settore e accogli la voce di esperti sul tuo blog: uno scambio alla pari che porti nuove energie e nuova visibilità;
- invia i contenuti come freebie a testate specializzate, giornalisti di settore;
- analizza il profilo backlink di siti rilevanti per il tuo settore, trova i loro backlink rotti e proponi un contenuto del tuo sito con cui possano sostituire i loro backlink; analogamente, chiedi di aggiungere un link a una tua pagina su quei siti che contengono menzioni al tuo brand prive di collegamenti.
In conclusione
Sicuramente hai trovato in questa lista qualcosa che hai voglia di mettere subito in pratica, o che ti ha fatto venire in mente ulteriori tattiche. Certo, tutto questo porta via tempo, ma è una considerazione che vale per tutte le cose fatte bene cioè, in ultima analisi, efficaci. È anche il motivo per cui, se ti occupi di SEO offsite, dovresti avere una figura (o più di una, a seconda della mole di lavoro che hai) dedicata esclusivamente a questo, oppure affidare queste attività in outsourcing a qualcuno di specializzato.
Se è vero che non tutti i contenuti che crei ti porteranno link, variare le fonti e tecniche per ricevere backlink, visite e menzioni ti darà certamente risultati e contribuirà a costruire nel tempo la tua reputazione sul web.
Coming soon:
Il blog di Seed torna la prossima settimana con un articolo dedicato all’analisi dei competitor, che spiegherà come, quando e perchè farla, Ti aspettiamo!