Indice

SEO per Amazon: tecniche e suggerimenti

Cosa troverai in questo articolo. La SEO per Amazon è simile sotto molti aspetti alla SEO per Google: anch’essa si divide nei due campi principali di SEO onsite e offsite e si basa su una serie di segnali e fattori di posizionamento simili a quelli presi in considerazione dall’algoritmo di Google. Ci sono però alcune differenze di cui tenere conto: fattori di posizionamento che hanno un peso specifico particolare sul marketplace più grande del Web e ragioni per cui un’efficace strategia SEO, per chi vende online, non può prescindere da una presenza – ottimizzata – su Amazon.

Indice

Nel variegato mondo della SEO non esistono solo i motori di ricerca orizzontali. C’è anzi un motore di ricerca verticale, utilizzato da tutti noi, che rappresenta ormai uno dei più importanti strumenti per vendere online e far crescere il proprio business. Parliamo ovviamente di Amazon e alla SEO per Amazon dedichiamo l’articolo di Seed di questa settimana.

Perché la SEO per Amazon è importante

Per quanto con la fine dei lockdown le persone abbiano ricominciato a fare acquisti anche nei negozi fisici, rallentando quella crescita vertiginosa nelle vendite che si era verificata tra 2020-2021 (questo articolo del New York Times parla di una “misera” crescita del 7.2% nel secondo trimestre del 2022), Amazon rimane comunque al centro delle abitudini di acquisto di chi compra online.

I motivi per cui il cosiddetto showrooming – il comportamento di chi, dopo aver provato o visto dal vivo, quindi in un negozio fisico, un prodotto, lo acquista poi online – ha come meta privilegiata proprio Amazon sono molteplici: prezzi competitivi, customer care efficientissimo con possibilità di rimborsi praticamente istantanei, spese di spedizione spesso gratuite (anche per gli utenti non Prime, con la consegna presso i locker) e, naturalmente, la ricchezza di informazioni di cui i prodotti sono corredati.

A ognuno la propria SERP

Non sorprende, dunque, che molti marchi abbiano deciso di aprire, come ulteriore canale di vendita a fianco del proprio sito internet, anche un negozio Amazon. Ciò è anche dovuto al fatto che l’ottimizzazione dei prodotti per Amazon è parzialmente meno complessa, al momento attuale, di quella richiesta da motori di ricerca orizzontali come Google. O meglio: la SEO per Amazon richiede spesso l’applicazione di tecniche che, per quanto riguarda Google, ci siamo disabituati negli ultimi anni a utilizzare. Ad esempio, mentre l’algoritmo di Google è in grado di equiparare chiavi di ricerca al singolare e al plurale, fornendo la stessa identica SERP in risposta, questo non accade invece con Amazon. Stessa cosa dicasi per i sinonimi.

Con i motori di ricerca “classici” Amazon condivide però se non altro l’esistenza di una SERP suddivisa fra annunci organici e risultati sponsorizzati, in cui i fattori di posizionamento principali sono rappresentati da CTR, pertinenza dei contenuti e conversion rate. Una fra le principali differenze è invece che nella SEO per Amazon contano moltissimo, ai fini del posizionamento, le recensioni – con tutti i problemi generati dalle recensioni fake e fraudolente di cui parlavamo in questo articolo.

Se lo scopo ultimo di Google è incentivare le ricerche sui propri domini e vendere più pubblicità, quello di Amazon è vendere più prodotti: per questo, fra i fattori di posizionamento su Amazon, figurano anche tutte le metriche che riguardano le performance del prodotto. Oltre a quelle più immediatamente immaginabili, come il prezzo competitivo o la conversion rate, hanno molto peso anche lo storico di vendite, il tasso di restituzione e l’ottenimento dell’etichetta Amazon Choice. Un altro elemento che non tutti conoscono è rappresentato dalle liste desideri: Amazon interpreta l’aggiunta di un prodotto alla wishlist di un utente come il segnale positivo di un potenziale aumento di vendite, non solo perché legato all’interesse di quel singolo utente, ma anche perché, essendo pubbliche, le liste desideri possono fungere da veicolo di conversione per altri utenti.

Cosa e come si ottimizza su Amazon

I due campi di ottimizzazione su Amazon sono simili a quelli che già conosciamo per Google: parliamo infatti anche qui di SEO onsite e offsite. Per quanto riguarda il versante onsite, si tratta soprattutto di lavorare sulla rilevanza dei contenuti e sulla loro accurata presentazione grafica.

Ogni elemento proposto dalla scheda prodotto, incluse le “Ulteriori Informazioni” proposte da Amazon, dovrà essere compilato utilizzando le keyword di riferimento, possibilmente in posizione iniziale e con tutte le variazioni possibili ma senza fare keyword stuffing.

Esistono diversi strumenti, gratuiti e non, con cui possiamo individuare le chiavi di ricerca più efficaci da utilizzare sul marketplace. Dobbiamo però ricordarci che i nostri reali interlocutori sono esseri umani: pertanto, un copywriting persuasivo sarà in grado di muovere le montagne tanto su Amazon quanto su qualsiasi altro sito.

Anche le immagini contano molto, soprattutto se ad alta risoluzione e con sfondo bianco; il consiglio è di inserirne almeno 5, cui possibilmente aggiungere un video, mostrando il prodotto da tutte le possibili angolazioni. Banditi invece illustrazioni e watermark in sovraimpressione.

Le recensioni sono l’altro versante principale delle ottimizzazioni per SEO: qui contano la ricchezza del contenuto, cioè la sua lunghezza e il fatto che sia corredato di foto e/o video, e il rating del recensore. Come incentivare le recensioni in modo da scalare la SERP? Lo spartiacque fra white hat e black hat è piuttosto netto: da una parte c’è chi applica le tecniche “sane” di persuasione e incentivazione che descrivevamo nel nostro articolo di due settimane fa, al quale vi rimandiamo per trovare la strategia più adatta a voi, dall’altra parte c’è invece chi offre denaro o prodotti gratuiti in cambio di recensioni positive. Inutile specificare cosa dicano le linee guida di Amazon a tal proposito… giusto?

Per finire, per quanto riguarda le attività di posizionamento offsite, ciò che conta sono i referral esterni, fra cui si annoverano tanto le condivisioni sociali quanto i link di affiliazione. Una tattica che applichiamo di consueto è quella di creare siti esterni tematicamente affini, posizionarli per chiavi di ricerca rilevanti e, tramite questi siti, attirare traffico su specifiche landing page di Amazon. Questo spingerà il posizionamento dei nostri prodotti sulla SERP di Amazon.

Coming soon:

Il blog di Seed torna la prossima settimana con un articolo dedicato a un argomento che sta molto a cuore al nostro reparto CRO: le bolle di filtraggio e il loro ruolo nei funnel di conversione. Vi aspettiamo!

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn

Growth Plan

Piano di crescita gratuito
per il tuo sito web

Articoli Correlati

Growth Plan

Piano di crescita gratuito
per il tuo sito web

Formazione

Webinar gratuito
“il futuro della SEO”

×