Social Login
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Social Login: migliora o no le conversioni?

Cosa troverai in questo articolo. La possibilità di registrarsi o collegarsi a un sito usando un profilo social è sempre più diffusa, in alternativa o in parallelo alla registrazione classica che prevede la compilazione di un modulo. Fatti salvi i malfunzionamenti nei plugin che la rendono possibile, questa funzionalità si rivela molto efficace nel promuovere le conversioni e garantire la profilazione accurata degli utenti, a sua volta essenziale per le azioni di remarketing successive. Vi sono tuttavia casi in cui quella del social login non rappresenta la soluzione più efficace, come nel caso di paesi in cui l’accesso ai social network è bloccato o quando si ha a che fare con un’utenza di età più elevata. È quindi importante offrire sempre la possibilità di registrarsi al sito usando il metodo tradizionale tramite moduli di registrazione che siano, però, congegnati per velocizzare e ottimizzare al massimo il processo. Una terza via molto apprezzata è quella dell’acquisto senza registrazione. 

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Il social login è una funzione sempre più diffusa sui siti web. Cosa offre in più rispetto alla registrazione tradizionale? E quali sono i suoi limiti? Qual è, dunque, la strada migliore? La risposta è: dipende. Vi spieghiamo perché in questo articolo.

I vantaggi di integrare il social login sul proprio sito

Il cosiddetto “social login” permette agli utenti, tramite appositi plugin, di registrarsi o connettersi a un sito utilizzando la propria identità social: esistono integrazioni con Facebook, Twitter, LinkedIn, ma anche con le credenziali Google, e i loro vantaggi risiedono essenzialmente nel fatto che l’utente non deve perdere tempo a compilare lunghi moduli di registrazione né inventarsi nuove password da ricordare in futuro. Non sorprende dunque che la stragrande maggioranza degli utenti decida di sfruttare tale possibilità quando le viene data.

Di contro, e per gli stessi motivi, laddove tale scorciatoia non venga offerta avviene che gli utenti si sentano scoraggiati nel procedere oltre con la registrazione. Il che può significare, qualora la registrazione sia richiesta per concludere un acquisto o altri tipi di azioni importanti per il proprio business, perdere conversioni. Pertanto le ricerche in questo campo sono unanimi nel non definire più il social login come un gradevole extra, ma come una funzionalità indispensabile per l’ottimizzazione delle conversioni di un sito.

Social Login

Si può vivere di solo social login?

È chiaro che, per chi ne fa uso per promuovere l’acquisto di prodotti o servizi di per sé convincenti e se implementato correttamente, il social login è un ottimo strumento per fidelizzare i clienti e costruire abitudini di consumo ricorrenti. Pensate a tutte le volte che tornate su un sito con l’idea di comprare di nuovo prodotti che avete già acquistato in precedenza, ma non ricordate la password di accesso e, al primo tentativo fallito, abbandonate il sito in cerca di nuovi lidi: il social login rimuove la necessità di ricordare la password ed è dunque un furbo stratagemma per favorire il ritorno degli utenti sul sito, oltre che il loro primo accesso.

Tuttavia, il social login non può essere considerato la panacea per tutti i mali. Ad esempio, ci sono differenze generazionali nell’ampiezza del ricorso ad esso. Gli utilizzatori più “anziani” sono più cauti nel condividere i propri dati personali e meno inclini a utilizzare questa funzionalità, senza contare che i requisiti di questo tipo di login, e cioè la necessità di essere in possesso di uno specifico account social, e poi di saperlo riconoscere da una semplice icona (per altro mutevole nel tempo, vedi Twitter), potrebbero non essere compresi dalla platea meno tech-savvy e risultare demotivanti per loro. Lo stesso vale per quei mercati, come Cina o Cuba, dove l’accesso a certi social network è bloccato. Di conseguenza, il social login non può vivere da solo, ma deve essere offerto come alternativa possibile alla registrazione e login tradizionali.

User login on screen

Registrazione tradizionale: come gestirla nel modo migliore

Che ricorriate ai moduli di registrazione tradizionali come unica forma di accesso all’area riservata dei vostri siti o che li proponiate in parallelo alla registrazione via social, è importante gestirli in modo tale da evitare l’abbandono del sito da parte dell’utente. La prima cosa da ricordare, quindi, è di limitarsi a chiedere i soli dati che per voi è essenziale raccogliere, per un massimo di 5 informazioni.

In caso contrario il rischio è che gli utenti inseriscano informazioni false pur di arrivare in fretta alla fine del processo di registrazione, mentre il vostro interesse è quello di ottenere dati veritieri che poi possiate analizzare per adattare le vostre strategie di marketing future, creando campagne che colpiscano gli utenti con promozioni, offerte e informazioni interessanti per quel preciso target (in questo, bisogna riconoscere che i dati provenienti dai social sono talvolta molto più capillari).

Assicuratevi poi che il design del modulo sia semplice, pulito e intuitivo. I campi dovrebbero essere ben organizzati e accompagnati da etichette chiare che descrivono cosa viene richiesto (vi rimandiamo al nostro articolo sui messaggi di errore e la loro gestione per alcuni consigli preziosi in merito). Se la registrazione richiede più passaggi, come la verifica dell’email o l’inserimento di altre informazioni di base, mostrare una progress bar per indicare agli utenti in quale fase si trovano li aiuterà a capire quanto tempo ci vorrà ancora per completare il processo e mantenere alto l’engagement.

Se possibile, poi, è buona pratica offrire la possibilità di utilizzare il sito senza creare un account, cioè permettere agli utenti di effettuare l’accesso come ospiti, dando loro un assaggio delle funzionalità del sito prima di chiedere la registrazione. Questa è una terza via fra il social login e la registrazione tradizionale che, al prezzo di qualche dato in meno sui vostri utenti, migliorerà le vostre chance di convertire nell’immediato nonché la vostra immagine – e chissà che quell’utente, grato/a della vostra benevolenza, non decida di tornare in futuro. A quel punto, sarete pronti ad accoglierlo/a con una UX degna delle sue aspettative.

Coming soon:

La prossima settimana, sul blog di Seed, torneremo con un approfondimento su Google Maps e come sfruttarne al massimo le potenzialità SEO nell’era dell’IA. Vieni a leggerci!

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