March Update 2024: cosa c’è da sapere
Cosa troverai in questo articolo. L’aggiornamento dell’algoritmo di Google di marzo 2024 è stato uno dei più corposi rilasciati negli ultimi anni e ha avuto lo scopo principale di ripulire i risultati di ricerca da contenuti di bassa qualità o spam. Avvenuto in concomitanza con altri aggiornamenti minori, ha comportato la deindicizzazione di molti siti che facevano ampio ricorso a contenuti generati con l’IA con lo scopo di manipolare il posizionamento organico. Inoltre, il core update ha penalizzato siti che facevano uso di pratiche scorrette come l’abuso della reputazione dei siti web e l’abuso di domini scaduti. I suggerimenti per recuperare le posizioni perse in seguito all’aggiornamento di marzo 2024 si imperniano soprattutto sulle linee guida E-E-A-T e sulla necessità di produrre contenuti realmente informativi per l’utente, creativi e originali oltre che presentati nella cornice di un sito web dalla UX soddisfacente, in linea con le best practice vigenti.
A un quadrimestre di distanza dal primo roll-out dell’aggiornamento dell’algoritmo di Google, facciamo una panoramica delle principali novità introdotte dal March Update 2024 e di quali sono state le sue principali conseguenze in SERP.
Informazioni generali sul March Update 2024: date e obiettivi
Nonostante la comunicazione ufficiale del roll-out sia avvenuta a fine aprile, il core update di Google di marzo 2024 ha avuto inizio il 5 marzo per terminare il 19 aprile; si è trattato di un aggiornamento complesso, che ha coinvolto numerosi fra i sistemi principali dell’algoritmo del motore di ricerca, in particolare quelli che governano il controllo e gestione della qualità dei contenuti. Nello stesso periodo sono state eseguite numerose azioni manuali relative a problemi di spam, seguite a un ulteriore aggiornamento dello spam update, ed è avvenuto il passaggio da FID a INP nei Core Web Vitals: per questo è stato ed è tuttora difficile attribuire cali e guadagni di posizione in SERP a unico fattore.
Ad ogni modo, il March Update ha preso le mosse da una considerazione di base: così come le tattiche di spam continuano a evolversi, così è necessario che il motore di ricerca si adatti per ridurre i contenuti di bassa qualità o non originali presenti sul web. Secondo i dati forniti da Google, l’aggiornamento ha in effetti permesso di ridurre i contenuti di scarsa qualità del 45%, superando le previsioni dell’azienda stessa che aveva ipotizzato una riduzione del 40%.
Dopo l’aggiornamento, Google ha aggiornato la sua pagina di assistenza fornendo consigli tecnici ai proprietari di siti web per affrontare i cali di posizione su Search attraverso una serie di strumenti che vanno da Google Search Console al debug con gli operatori di ricerca alle tattiche di prevenzione degli abusi (ad esempio lo spam generato dagli utenti, il phishing, i malware etc.). Inoltre, in un primo momento era stato predisposto un modulo Google per consentire ai proprietari di siti web afflitti da penalizzazioni di inviare richieste manuali di revisione che è rimasto in vigore fino alla fine di maggio 2024.
Vediamo però adesso, più nel dettaglio, quali aspetti sono stati interessati dall’aggiornamento core di marzo 2024.

I contenuti specifici del core update di marzo 2024
L’aggiornamento di marzo 2024 si inserisce nel novero degli “helpful content update”, l’ultimo dei quali era avvenuto a settembre 2023, e segna l’integrazione definitiva all’interno del core update del sistema responsabile del controllo dei contenuti di qualità.
Prima di vedere nel dettaglio su quali aspetti è intervenuto l’aggiornamento, cominciamo con il riportare quanto detto da Google a proposito delle azioni di recupero necessarie: secondo l’azienda, non ci sono di fatto azioni particolari che i creatori di contenuti debbano fare se non continuare a produrre contenuti soddisfacenti pensati per le persone reali e non per gli algoritmi; se questo non è stato il principio cardine della vostra opera sul web, vi rimandiamo al bigino di Google su come creare contenuti utili, affidabili e pensati per le persone.
Vediamo ora, invece, quali sono gli aspetti cui prestare particolare attenzione dopo questo aggiornamento.
Riduzione dei risultati di bassa qualità e non originali
Il primo obiettivo del March Update è stato quello di contrastare la presenza di contenuti non utili e non originali sulle pagine dei risultati di ricerca, riducendola ai minimi termini e, contestualmente, portando più traffico ai siti e alle pagine rilevanti, di alta qualità, significative per gli utenti. Come dicevamo prima, il repulisti di Google, secondo le cifre pubblicate, sarebbe riuscito nella titanica impresa di ridurre i contenuti di scarsa qualità del 45%.
Ciò è stato reso possibile da un continuo fine tuning dei sistemi deputati all’individuazione, analisi e gestione di contenuti di basso valore iniziato nel 2022, proseguito con i vari Helpful Content Update rilasciati nei due anni successivi e culminato appunto con il March Update di quest’anno.
Eliminazione dello spam dai risultati di ricerca
Google ha sempre speso cospicue energie a contrasto dei contenuti spam. Con il core update di marzo, le sue politiche in tema sono state aggiornate e rifinite ulteriormente in modo da contrastare le pratiche scorrette responsabili della presenza di contenuti di scarsa qualità sulla rete di Ricerca. Nello specifico, l’algoritmo è adesso in grado di individuare e bersagliare nuove tipologie di comportamenti manipolativi e abusivi e più precisamente le seguenti:
- Scaled Content: l’abuso di contenuti su larga scala si riferisce alla pratica di utilizzare l’automazione per generare contenuti capaci di manipolare i posizionamenti organici ma senza offrire alcun valore aggiunto alle domande degli utenti, ad esempio ciò che si riscontra sulle pagine che fingono di avere una risposta a ricerche popolari ma poi non forniscono alcun contenuto utile. Attenzione, però: ciò non rappresenta una presa di posizione di Google contro l’IA: al contrario, dice l’azienda di Mountain View, lo scaled content può anche essere frutto di operatori umani, mentre l’uso di IA generativa è considerato spam solo ed esclusivamente se il suo scopo è di manipolare il ranking;
- Abuso della reputazione del sito: questa pratica avviene quando pagine di terze parti come pagine sponsorizzate, pubblicitarie, di partner di scarso valore vengono pubblicate senza la supervisione del sito proprietario, sfruttandone gli indicatori di ranking, allo scopo di manipolare il posizionamento. Secondo le linee guida Google in vigore dal 5 maggio 2024, questi contenuti devono essere bloccati tramite robots.txt per evitare penalizzazioni. Secondo gli esempi esplicativi forniti da Google stessa, un esempio di abuso della reputazione del sito potrebbe essere “un sito di sport che ospita una pagina scritta da una terza parte su “recensioni di integratori per l’allenamento”, in cui il personale editoriale del sito di sport ha un coinvolgimento minimo o nullo nei contenuti”; di contro, non è considerato un abuso, ad esempio, la pubblicazione di “coupon che vengono elencati con lo stretto coinvolgimento del sito di hosting”;
- Abuso di domini scaduti: l’usanza di acquistare domini scaduti con il solo scopo di spingere il posizionamento di contenuti di bassa qualità e non originali è vecchio quanto l’Internet intero. Con il nuovo aggiornamento è stata però effettuata una stretta su questi tipi di contenuti in modo da evitare che gli utenti vengano spinti con l’inganno a considerare questi contenuti di basso valore come parte del vecchio dominio.
In tutto ciò, lo scopo di Google è ovviamente non solo quello di assicurare agli utenti del motore di ricerca contenuti di qualità e utili, ma anche garantire che le persone che producono contenuti utili abbiano più successo in SERP rispetto a chi adotta pratiche di spam.

Conseguenze in SERP del March Update 2024
Qual è stato, dunque, l’effetto osservabile del March Update? Una delle conseguenze più gravi di questo aggiornamento è stata la deindicizzazione di massa di certi siti web (non necessariamente toccati dai precedenti, analoghi core e spam update). Il provvedimento di rimuovere completamente le pagine dai risultati di ricerca si è rivolto alle pagine che violassero le linee guida sullo spam o contenessero contenuti di bassa qualità, con un accanimento particolare nei confronti dei contenuti prodotti in massa attraverso l’IA, in linea con la volontà, dichiarata da Google, di offrire in SERP solo informazioni pertinenti e affidabili.
La conseguenza diretta della deindicizzazione è stata naturalmente un calo significativo del traffico. Anche i siti web che non sono stati completamente deindicizzati, ma che hanno ricevuto segnalazioni per spam, hanno registrato cali di traffico. Altri sorvegliati speciali di questo aggiornamento sono stati i contenuti affiliati privi di un valore sostanziale, colpiti senza pietà dal March Update.
Penalizzazioni post-aggiornamento: come riprendersi?
Veniamo ora alla domanda delle domande: come recuperare le posizioni perse in seguito all’aggiornamento dell’algoritmo di marzo 2024, posto che è difficile attribuire in misura del tutto inequivocabile eventuali penalizzazioni a questo update piuttosto che agli altri rilasciati nello stesso periodo?
L’enfasi di Google sull’originalità, l’accuratezza e il valore aggiunto che un contenuto web è in grado di offrire al lettore non è una novità e il March Update 2024 lo dimostra: i siti web che sono stati rimossi e deindicizzati spesso si basavano in larga misura su thin content o contenuto duplicato senza fornire approfondimenti o prospettive uniche.
Per affrontare il problema, il punto di partenza è dunque l’E-E-A-T: il vostro scopo deve essere dimostrare a Google, ma soprattutto ai vostri lettori, di essere autorità degne di essere ascoltate. Ciò comporta, ad esempio, la necessità di citare fonti autorevoli all’interno del vostro settore ed essere in grado di dimostrare chiaramente l’esperienza dell’autore del contenuto pubblicato in materia. Se producete i vostri contenuti utilizzando software di IA generativa, Google consiglia di comunicarlo chiaramente agli utenti.
Qualità dei contenuti però significa anche molto altro; si tratta, infatti, di un’etichetta che abbraccia anche aspetti meno contenutistici e più tecnici o comunque relativi all’esperienza dell’utente sul sito. Per essere apprezzato da Google, quindi, il vostro sito dovrebbe avere un aspetto piacevole e essere facile e intuitivo per i visitatori, oltre a essere ottimizzato per le parole chiave di riferimento: un sito ben organizzato aiuta infatti gli utenti e i motori di ricerca a trovare i contenuti in modo efficiente. Esaminate quindi la struttura del vostra sito per assicurarvi che abbia una gerarchia logica e facilità di navigazione.
Un’esperienza utente positiva si riscontra anche nella velocità di caricamento delle pagine. Usando PageSpeed Insights potete identificare e risolvere i problemi che influenzano i tempi di caricamento, come file di immagini grandi o tempi di risposta del server lenti.
Essenziale anche prestare attenzione alla velocità della pagina, alla compatibilità con i dispositivi mobili e alla chiarezza delle call to action per mantenere gli utenti coinvolti più a lungo.

Riassumendo: le domande più comuni sul March Update 2024
Concludiamo questo approfondimento con una serie di FAQ relative all’aggiornamento dell’algoritmo di Google di marzo 2024. Se non trovate risposta alla vostra domanda, scriveteci: saremo felici di chiarire tutti i vostri dubbi e arricchire ulteriormente questo contenuto grazie alle vostre segnalazioni.
Il March Update 2024 è concluso?
Sì, l’aggiornamento può ritenersi ufficialmente concluso il 19 aprile 2024.
Qual è stato l’effetto del March Update sui siti colpiti?
L’aggiornamento ha portato alla deindicizzazione di diversi siti, causando una diminuzione del traffico di ricerca organico e delle entrate pubblicitarie per i proprietari dei siti interessati.
Quali sono state le novità del March Update?
L’aggiornamento rappresenta l’ultimo degli Helpful Content Update, che è stato ufficialmente integrato all’interno del core update. Le principali novità riguardano le misure prese contro alcune pratiche scorrette di posizionamento e più esattamente l’abuso di contenuti su larga scala, l’abuso della reputazione del sito e l’abuso di domini scaduti.
Quali sono stati i siti più colpiti dal March Update?
I siti deindicizzati in seguito al March Update coprono varie categorie, evidenziando l’ampio raggio d’azione delle iniziative di Google a contrasto dei contenuti di scarsa qualità.
Cosa ne pensa Google dei contenuti creati con l’intelligenza artificiale?
Sebbene il core update di marzo abbia colpito molti siti web che si affidavano pesantemente a contenuti generati dall’IA, la posizione di Google in termini di intelligenza artificiale generativa è di totale apertura purché questi strumenti non vengano utilizzati per manipolare i posizionamenti nei motori di ricerca ma per produrre contenuti ricchi e di qualità.
Come si crea un contenuto di qualità per Google?
Dare priorità alla creatività, alla ricerca approfondita e a standard editoriali rigorosi può aiutarvi a mantenere la conformità con le linee guida dei motori di ricerca. Inoltre, ricordate di rivedere e ottimizzare gli elementi on-page come i meta title, le descrizioni, l’esperienza utente complessiva e l’accessibilità, assicurandovi che questi elementi siano allineati con le migliori pratiche attuali.
Si può ancora inviare a Google una richiesta di revisione in merito al March Update?
In seguito all’update, Google aveva predisposto un modulo per consentire ai proprietari di siti web che ritenessero di avere subito una penalizzazione ingiusta di chiedere al team del motore di ricerca un’azione di revisione manuale. Non è più possibile inviare segnalazioni tramite questo modulo, che è stato chiuso il 31 maggio 2024.
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