Seed Connections: intervista a Claudio Presca
Per la nuova intervista del nostro format Seed “Connections”, abbiamo coinvolto un professionista specializzato in esperienza digitale degli utenti.
Con Claudio Presca parliamo di AI, di tecnologia applicata al mondo fitness e anche di benessere lavorativo.
Claudio Presca
Claudio Presca è Product Owner ed esperto di Experience Design. Con un background maturato tra Milano e Londra, ha lavorato in realtà di alto livello in vari settori prima di approdare ad uno dei principali player globali del mondo fitness, dove lavora da oltre 5 anni. Oggi integra competenze di design thinking, sviluppo prodotto e metodologie agili per generare valore concreto al valore nei progetti e al successo del business.
Il 2025 è l’anno di…
“Penso sia l’anno in cui l’intelligenza artificiale inizierà a essere usata in modo più consapevole. Anche in azienda stiamo finalmente superando la fase “ludica”: sempre più colleghi la utilizzano concretamente nel lavoro quotidiano. Sta diventando una realtà integrata nei processi aziendali“.
Come ti immagini l’evoluzione del tuo settore da qui a 3 anni?
“Nel fitness, l’AI avrà un impatto cruciale. Il focus si è spostato: non si cerca più solo un corpo esteticamente bello, ma sano, funzionale, longevo. I dati raccolti da allenamento e lifestyle sono sempre più preziosi per costruire abitudini più sane. L’industria del fitness sta cambiando profondamente, e la tecnologia sta giocando un ruolo centrale nel ridefinire il modo in cui ci prendiamo cura di noi stessi, ogni giorno“.
AI: solo una buzzword o la stai applicando davvero nella tua azienda?
“Sebbene se ne parli fin troppo, a volte a sproposito, l’AI sta prendendo piede davvero. Come Google ha cambiato il nostro modo di cercare e pensare, oggi l’AI diventa un ‘collega virtuale’ da cui ottenere spunti, confronti, idee.
Con i colleghi, la usiamo per aumentare la produttività e l’efficienza, anche qualitativamente. L’AI non va però forzata: inserirla nei prodotti solo per moda, senza una vera utilità, non ha senso. Serve quando aggiunge valore reale“.
Cosa consiglieresti ai giovani professionisti che stanno iniziando la propria carriera, qual è la competenza o l’approccio più utile oggi?
“Siate curiosi, provate. Lo studio non è una strada a senso unico. Non bisogna temere il cambiamento: cambiare ruolo o percorso può portare più felicità e successo. Lavorare oggi significa essere flessibili, mantenere senso critico e saper risolvere problemi: questo vi aiuterà a restare rilevanti nel tempo“.
Qual è il maggiore successo che ritieni di avere conseguito nella tua vita (professionale o anche personale, se preferisci)?
“Aver costruito una vita felice.
Il lavoro è una parte enorme della mia quotidianità che svolgo con passione, ma ciò che conta davvero è ciò che mi aspetta a casa: mia figlia. Il vero traguardo è l’equilibrio tra un lavoro che ti soddisfa e una vita piena, vera“.


