Seed Connections: intervista a Giulia Tieghi

Per la nuova intervista del nostro format Seed “Connections”, abbiamo coinvolto una specialista di digital, con un focus sul mondo e-commerce e CRM: Giulia Tieghi.
Con Giulia, esploreremo l’evoluzione digitale dell’ambito food&beverage.

Giulia Tieghi
Dopo un percorso di studi in Scienze Politiche e Affari Internazionali presso l’Università degli Studi di Roma Tre ed una prima internship niente poco di meno che alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’amore per il Digital ha portato Giulia Tieghi a intraprendere una carriera in ambito Digital Marketing & Data Analysis.
Le sue competenze si sono formate lavorando in ambiti diversi, per alcuni tra i Brand più rappresentativi del proprio settore, come L’Oréal, Peugeot e Moleskine, ma anche per realtà startup native digitali come la piattaforma Wineowine.
Oggi, la sua esperienza è al servizio di Gruppo Lunelli, impresa d’eccellenza del comparto beverage, che comprende, tra gli altri, il marchio Ferrari Trento.
Come ti immagini l’evoluzione del tuo settore da qui a 3 anni?
“Conoscere il consumatore, capire quali sono i suoi gusti e come si evolveranno nelle generazioni future, è questo l’essenziale, oggi e nel prossimo futuro. I dati di prima parte, in quest’epoca che possiamo definire la “ground zero dei 3rd party cookies”, sono essenziali: solo analizzando i dati di prima parte si possono orientare le strategie di business.
Il segmento del wine, dove oggi opero, è un mondo fortemente intermediato, una categoria di prodotti molto normata. Queste barriere d’ingresso influiscono anche sul consumatore finale. Dal punto di vista tech, dato che il vino è comunque legato a un’esperienza offline, alla degustazione, alle enoteche e cantine, allora l’esperienza online deve garantire un percorso premium e luxury, senza soluzione di continuità tra online e offline. In quest’ottica, il digitale non sostituisce ma completa.
Anche nelle cantine ci saranno evoluzioni digitali, penso ad esempio alla Realtà Aumentata per fare tour nei vigneti, se non c’è modo di farlo dal vivo. In questo modo si possono anche attrarre giovani talenti verso un mondo artigianale“.
AI: solo una buzzword o la stai applicando davvero nella tua azienda?
“Tra le applicazioni più concrete vedo i chatbot basati su AI, con librerie popolate per dare risposte consistenti ai clienti: sarebbe bello avere a disposizione dei tool più evoluti, in ambito wine ad esempio un vero personal sommelier digitale che, a tendere, possa consigliare, favorendo cross-selling e up–selling. E l’AI generativa e conversazionale sarà anche un supporto di primo livello per l’assistenza, che è un’attività molto time-consuming per le imprese“.
Cosa consiglieresti ai giovani professionisti che stanno iniziando la propria carriera, qual è la competenza o l’approccio più utile oggi?
“Il mio consiglio è approcciare il mondo del lavoro il prima possibile: bisogna essere curiosi, sperimentare. Sporcarsi le mani! Soprattutto nel digital, la pratica vale più della teoria: non lo impari sui libri, non lo impari sui webinar, devi testare, testare, testare.
Avere una propria startup è l’ideale per capire come si fanno le cose“.
Qual è il maggiore successo che ritieni di avere conseguito nella tua vita (professionale o anche personale, se preferisci)?
“Ne vedo due in due ambiti diversi del mio percorso professionale.
Da Junior, l’aver creato una vera famiglia all’interno di una startup, il che mi ha mostrato di avere sia doti relazionali che spirito imprenditoriale. Le persone non dovrebbero agire da dipendenti nelle aziende, ma da imprenditori, come se fosse qualcosa di proprio.
E oggi, il fatto di avere avuto un compito così importante come la trasformazione digitale di un brand storico, ricevendo anche dei riconoscimenti dal punto di vista dell’innovazione dall’esterno e con un’ottima adozione interna degli strumenti, come il CRM, nonostante le normali resistente iniziali.
Una sfida impegnativa… ne aspetto di nuove!“.
Momento Tips&Tricks: in ambito digital… dicci qualcosa che non sappiamo!
“Il nostro lavoro è sempre un learning by doing e tenersi aggiornati è fondamentale.
Il vero trucco e il vero consiglio in questo settore è fare rete: quando sono in difficoltà faccio rete con colleghi, anche di altre aziende e settori, perché il digitale corre veloce e dove non arrivo io, posso chiedere consiglio ad altri professionisti, per rimanere al passo e avere una chiave di lettura differente“.