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Seed Connections: intervista a Paolo Rohr

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Proseguiamo con le nostre interviste ai principali protagonisti del digitale italiano. 

Oggi per “Connections”, abbiamo intervistato Paolo Rohr, Digital Director di Sorgenia ed esperto di lunga data dell’universo online.

Scopri il suo punto di vista sull’evoluzione del settore, sull’AI e sull’approccio al lavoro in questo ambito.

Picture of Paolo Rohr
Paolo Rohr

Esperto di marketing digitale, Paolo Rohr vanta una carriera ventennale tra aziende prestigiose in ambito energy, consulenza e tech: da ENI a Boston Consulting Group, da ZS Associates a Facile.it.
Rohr ha maturato una significativa esperienza internazionale, lavorando in Francia, Regno Unito e Svizzera, oltre che in mercati emergenti come Turchia, Albania e Nord Africa.
Attualmente ricopre il ruolo di Digital Director presso Sorgenia, dove guida le strategie di acquisizione clienti nei canali digitali per il mercato B2C.

Come ti immagini l’evoluzione del tuo settore da qui a 3 anni?

Effettivamente, andare oltre i 3 anni è complicato, sono un lungo periodo nel nostro ambito. 

Provo a rispondere tenendo conto delle mie due “anime” professionali, la componente digitale e quella energetica. 

Nel prossimo futuro vedo consolidarsi due grandi evoluzioni: in primis, il fatto che i consumatori saranno sempre più educati a usare il digitale e a capire il vantaggio, ad esempio, dell’intelligenza artificiale nel quotidiano: dal leggere la bolletta all’interagire con le aziende fornitrici di servizi. Dall’altro lato, ritengo che il tema della sostenibilità ambientale diventerà sempre più rilevante nell’agenda delle persone.  

Dunque, consumatori sempre più consapevoli, sia dal punto di vista della digitalizzazione sia della sostenibilità ambientale: questo porterà a un mercato ancora più dinamico per le aziende, che dovranno necessariamente iniziare a utilizzare le nuove tecnologie per garantire personalizzazione dell’esperienza e diventare sempre più trasparenti e attente nel portare avanti il tema dell’ambiente, ben lontane dal greenwashing ma credendoci davvero, in modo concreto.  

Una digital energy company come Sorgenia, con la sua energia green 100% e il suo approccio tech, è sicuramente nella direzione corretta“.

AI: solo una buzzword o la stai applicando davvero nella tua azienda?

Oggi l’AI è un tema cruciale per tutti i settori, non solo per quello energetico, ma in tutti i mercati e in tutte le geografie In Sorgenia è un tema altamente rilevante in ottica di innovazione dell’esperienza utente e del modo di lavorare delle persone; quindi, ci investiamo sia per il bene dei clienti che per efficientare il nostro lavoro.  

Delle tante tecnologie degli ultimi anni, infatti, a mio avviso è quella a più alto potenziale, se utilizzata in modo etico, corretto e vicino al cliente: in logica di a/b testing, ci sta già dando risultati come tempo risparmiato per noi e insights sugli utenti. 

Dal punto di vista dei clienti, ci serve a interpretarne le reazioni, ad esempio tramite il Chatbot, per fare sentiment analysis, capire cosa serve agli utenti, personalizzare la loro esperienza e valutare come si sentono nei confronti del brand.  

Dal punto di vista della semplificazione del nostro lavoro, è molto utile per la generazione e validazione del codice informatico: i nostri sviluppatori hanno a disposizione strumenti AI che consentono di scrivere codice in modo più rapido e fluido, trovando facilmente i bug. Inoltre, l’AI applicata alla generazione di contenuti, grafici e testuali, ci viene in aiuto per rappresentare al meglio un’idea o un concetto. E il potenziale è dirompente non solo dal punto di vista dell’intelligenza artificiale generativa ma anche per quelle logiche che non generano qualcosa e non si vedono, ma sono sottese a un set di dati e consentono, ad esempio, di ottimizzare lo spending delle campagne di digital marketing. 

Un concetto fondamentale, però, è “Human in the loop”, nel senso che l’AI deve sempre essere supervisionata dalle persone, onde evitare errori della “macchina”. 

Personalmente uso Copilot, integrazione di ChatGPT sulle piattaforme Microsoft: sempre sotto supervisione umana, riesce a dare grandi risultati, da semplici testi e-mail, che diventano molto più efficaci, alle presentazioni aziendali, o alle trascrizioni e ai summary di video-call o thread di e-mail, fino al brainstorming su reali idee di business”.

Cosa consiglieresti ai giovani professionisti che stanno iniziando la propria carriera, qual è la competenza o l’approccio più utile oggi?

Parto da una riflessione sul mercato del lavoro: credo che i giovani laureati faranno dei lavori che oggi non esistono, tra qualche anno saranno in contesti che possiamo solo immaginare. Sarà un mondo del lavoro estremamente dinamico, le logiche attuali verranno del tutto stravolte.  

Sarà importante avere una grande flessibilità, avere grande apertura mentale, al netto delle competenze. 

In secondo luogo, per seguire l’evoluzione tecnologica serviranno competenze STEM, quelle del mondo scientifico e analitico: bisogna avere le basi per capire come funzionano i modelli, così da poterci interagire nel modo corretto.  

In ultimo, dato che le attività ripetitive e a basso valore aggiunto saranno fatte dalle macchine, allora il fattore umano e “di squadra”, collaborativo e relazionale, sarà quello strategico“.

Qual è il maggiore successo che ritieni di avere conseguito nella tua vita (professionale o anche personale, se preferisci)?

“Nel mio percorso professionale, sono orgoglioso di aver creato in Sorgenia un team forte, di persone affiatate, con valori comuni e grandi competenze, con cui abbiamo raggiunto risultati incredibili.  

Abbiamo creato una grandissima comunità di clienti digitali molto soddisfatti dei nostri servizi e dell’esperienza che offriamo, pur essendo partiti come una startup in azienda. Un contesto di lavoro fatto di persone con validi principi e un enorme potenziale di crescita.  

Un successo comune, di tante persone, capace di lavorare bene e rendere i clienti soddisfatti“.

Momento Tips&Tricks: in ambito digital… dicci qualcosa che non sappiamo!

Mai chiedere allo chef come si cucinano i piatti! 

Al netto delle battute, una cosa che per me è stata illuminante è stata comprendere il potere del feedback dei clienti e quanto influenzano le performance. Le acquisizioni di clienti sui canali digitali sono molto impattate dalle recensioni, spesso si rischia di sottovalutare la voce del cliente e il suo peso. 

Vi racconto un aneddoto, che è girato molto nei mesi scorsi, ne ho letto sul Gambero Rosso: una startup americana ha creato recensioni finte per promuovere un ristorante newyorkese… che in realtà non esisteva. Tramite la promo sui canali digitali e un sistema di prenotazioni bloccato per 6 mesi, si è creato un hype incredibile: migliaia di persone hanno iniziato a mettersi in waiting list, fino a che gli ideatori del progetto hanno deciso di passare all’azione. Hanno organizzato una steak-house improvvisata in una location, gestita dal gruppo di amici, e sbloccato un selezionato gruppo di persone delle waiting list: alcuni degli ospiti hanno capito che era un fake, ma tantissimi hanno iniziato a postare sui social di aver fatto un’esperienza incredibile.  

Le recensioni e gli UGC sono così influenti da rischiare di prendere dei colossali abbagli!

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