Design responsive: come realizzarlo a regola d’arte
Cosa troverai in questo articolo. Il design responsive è un approccio di progettazione web che consente a un sito di adattarsi automaticamente a diverse dimensioni di schermo e dispositivi, garantendo un’esperienza utente ottimale su desktop, tablet e smartphone. Utilizzando griglie fluide, immagini flessibili e media query CSS, il design responsive assicura che il contenuto si ridimensioni e riorganizzi in modo intuitivo. Per creare un’esperienza utente eccellente, è fondamentale adottare una progettazione mobile-first, semplificare la navigazione, ottimizzare la leggibilità e migliorare le performance del sito. Bisogna poi prioritizzare il contenuto identificando le informazioni più cruciali e posizionandole nella parte di schermo visibile immediatamente (above-the-fold), oltre che utilizzando tecniche come il progressive disclosure per mantenere l’interfaccia pulita e accessibile.
Prioritizzazione del contenuto, design e prestazioni sono i criteri principali che guidano la realizzazione di siti web responsivi, un approccio molto comune nello sviluppo di siti web grazie agli indubbi vantaggi, in termini di risparmio di risorse, che offre. In questo articolo, vi raccontiamo meglio in cosa consiste il Responsive Web Design e come approcciarvici nel modo giusto.

Che cosa si intende per design responsive?
Il design di siti web responsive è un approccio di sviluppo attraverso il quale si rende un sito web in grado di adattarsi a differenti schermi e tipologie di dispositivo in maniera dinamica. L’idea alla base di questo approccio è quella di rendere lo sviluppo web più efficiente in termini di tempi e, di conseguenza, costi di sviluppo evitando di costruire siti ad hoc per ogni tipo di dispositivo e creando invece un set di codice in grado di supportare qualsiasi tipo di utente a prescindere dalle dimensioni e orientamento del cosiddetto viewport (area di visualizzazione).
Per farlo, vengono stabiliti alcuni breakpoint, basati in genere sulla larghezza del browser, in relazione ai quali viene determinato il layout da mostrare: un design verrà utilizzato sopra a tale breakpoint, un altro al di sotto di esso. L’efficienza di questo approccio si estende chiaramente anche alle fasi successive di manutenzione, refactoring e risoluzione problemi, poiché implica la possibilità di aggiungere nuovi breakpoint in base alle emergenti richieste tecnologiche del mercato e del proprio pubblico di riferimento.
Il termine “responsive design” è stato coniato nel 2010 dal web designer Ethan Marcotte per affrontare il problema, allora nascente, della enorme varietà di schermi di dimensioni diverse da cui era possibile visualizzare la stessa pagina web. Chiariamo, in questo contesto, che il termine “responsivo” non è sinonimo di “adattivo”: nel secondo caso, ci si riferisce infatti alla creazione di tanti layout su misura quante sono le tipologie di dispositivo per i quali si decide di renderlo disponibile in una forma altamente personalizzata; è possibile riconoscere un design adattivo dal fatto che i siti così costruiti non si ridimensionano al ridursi della finestra e rispondono solo ad alcuni specifici tipi di viewport.
Nel design responsivo, invece, lo stesso HTML viene servito a qualunque tipo di device, mentre il CSS permette di cambiarne l’aspetto riorganizzando gli elementi in pagina: ad esempio, la versione per desktop potrebbe prevedere tre colonne che diventano due sulla versione per tablet e una in quella per smartphone. In generale, è possibile affermare che un design responsive è preferibile a un design adattivo in termini di scalabilità e semplicità. Nello sviluppo di un design responsive, diverse figure professionali lavorano in sinergia in modo da assicurare che il contenuto più importante sia reso prioritario su schermi di qualsiasi dimensione. Nel prossimo paragrafo affronteremo i principi-guida del design responsive.
Come creare un’esperienza utente ottimale su un sito responsivo?
Come abbiamo detto, parlare di design responsive non significa creare versioni specifiche di un sito web per ogni device da cui sia possibile navigarlo, ma fornire un’esperienza di navigazione coerente e coesa in ogni contesto d’uso di un dato sito web. Applicare questo approccio a un sito basato sui contenuti è più semplice rispetto a quanto avviene per un sito basato su funzionalità, dal momento che può essere difficile mantenere lo stesso livello di chiarezza ed efficacia delle interazioni riorganizzando i moduli in pagina.
Partiamo dunque da come creare una buona UX cross-device su un sito responsivo. Innanzitutto, il progetto dovrebbe vedere la sinergia del team di sviluppo e di quello di design; framework come Bootstrap sono molto utili per creare design responsivi, ma è importante condurre test di usabilità in ogni fase del progetto mettendo alla prova il design su tutti i possibili dispositivi. Ecco alcuni consigli di partenza per progettare un sito web responsivo, utili per impostare al meglio il lavoro:
- Partire dalla versione mobile: è sempre raccomandabile cominciare a progettare per prima la versione del sito per smartphone o comunque per il tipo di schermo più piccolo sul quale ci si aspetta che il sito verrà visualizzato e poi scalare il design adattandolo per viewport di dimensioni crescenti: in questo modo ci si assicura che venga data priorità alle funzionalità essenziali, principio che potrebbe non essere rispettato lavorando per sottrazione (ovvero partendo dal design del sito desktop per poi giungere progressivamente alla versione per smartphone);
- Utilizzare layout semplificati: un design pulito, ottimizzato, con un numero limitato di elementi permette di ridurre la confusione nelle interazioni su qualsiasi tipo di dispositivo;
- Non assegnare dimensioni fisse alle griglie: meglio definire i loro ingombri attraverso l’uso di valori percentuali in modo tale da permettere ai contenuti di adattarsi fluidamente in base alle dimensioni dello schermo;
- Implementare media query CSS: grazie alle query, gli stili della pagina si adattano in base alle dimensioni, all’orientamento e alla risoluzione dello schermo;
- Adattare le immagini al viewport: tramite l’attributo “srcset” è possibile scalare e tagliare le immagini in base al dispositivo di visualizzazione; inoltre, è consigliabile utilizzare il lazy loading per migliorare ulteriormente i tempi di caricamento delle immagini, con attenzione particolare nei confronti di chi fruisce del sito da un dispositivo mobile;
- Usare un design touch-friendly: gli elementi interattivi dovrebbero essere sufficientemente grandi (minimo 44×44 pixel) da consentire il “tap” da mobile; dovrebbero poi essere abilitate tutte le funzionalità touch più comuni (swipe, pinch per ingrandire), necessarie per l’interattività da smartphone, tablet e laptop con funzionalità touch;
- Ottimizzare la navigazione mobile: soluzioni come l’hamburger menu e gli header/footer “sticky” (cioè sempre visibili e accessibili) permettono rispettivamente il risparmio di spazio nel viewport e un accesso rapido ai link di navigazione, migliorando la navigazione;
- Ottimizzare la leggibilità: è importante scegliere un adeguato font e una dimensione appropriata affinché non solo il sito sia fruibile da ogni tipo di dispositivo, ma risulti accessibile anche per persone non vedenti o ipovedenti; per lo stesso motivo, la navigazione tramite tastiera dovrebbe essere sempre disponibile. Inoltre occorre pensare alle necessità degli utenti daltonici scegliendo un contrasto fra testo e sfondo che renda le pagine sempre perfettamente leggibili. Ricordate che esistono linee guida (le Web Content Accessibility Guidelines pubblicate dal Web Accessibility Initiative, parte del W3C) riconosciute internazionalmente che permettono di assicurarsi che le pagine web siano utilizzabili dalle persone con disabilità;
- Ottimizzare le performance minimizzando i tempi di caricamento: oltre alle soluzioni già suggerite, osservate pratiche come la compressione delle immagini e/o l’erogazione dei contenuti multimediali tramite CDN, minimizzate le richieste HTTP e mantenete il codice HTML, CSS e JavaScript pulito;
- Mantenete la UX coerente fra device diversi: gli utenti non dovrebbero infatti avere la percezione di trovarsi su un sito diverso quando navigano da dispositivi differenti;
- Fornite un feedback immediato per le azioni compiute, ad esempio nei moduli da compilare.
In ogni fase dello sviluppo del vostro sito responsive, oltre a seguire le best practice suggerite dovrete naturalmente testarne la funzionalità su una varietà di dispositivi reali per identificare e risolvere gli eventuali problemi. Quando parliamo di dispositivi “reali” ci riferiamo anche ai contesti d’uso: ogni sito web dovrebbe essere testato anche in situazioni non ideali, ad esempio dove non c’è una copertura 4G/5G o la connessione è poco stabile.
Dopo il lancio, è utile continuare ad analizzare i feedback ricevuti dagli utenti per isolare problematiche non individuate in fase di sviluppo e continuare così a perfezionare la UX del sito web.

Come scegliere il contenuto da prioritizzare nel design responsive?
La prioritizzazione dei contenuti è il secondo aspetto fondamentale da valutare quando si tratta di sviluppare un sito web responsivo: schermi più piccoli possono ospitare, all’interno dell’area di visualizzazione, una quantità inferiore di contenuti, di conseguenza è necessario scegliere il contenuto da presentare istantaneamente all’utente senza scorrere la pagina e permettergli di raggiungere i contenuti importanti in maniera la più istintiva e rapida possibile.
Le domande da cui partire sono quindi le seguenti: quali sono le informazioni e le funzionalità chiave di cui gli utenti hanno più bisogno sulla versione mobile di un sito web? E quali sono i compiti primari che desiderano portare a termine – trovare un prodotto, mettersi in contatto con l’assistenza clienti, leggere un articolo o altro? Una volta individuata la risposta a queste domande, che variano al variare del singolo sito web, è possibile procedere con la definizione della gerarchia dei contenuti, inserendo le informazioni principali in posizione di preminenza e utilizzando titoli e sottotitoli per guidare gli utenti.
Uno strumento che può aiutare a gestire meglio blocchi di contenuti corposi sono le sezioni espandibili tramite accordion o schede di navigazione, le quali consentono di rivelare via via il contenuto (progressive disclosure) senza affollare troppo l’area di visualizzazione iniziale. Rendere poi, come dicevamo prima, il menù sempre accessibile in forma “hamburger” rende la navigazione più fluida e accessibile in ogni momento.
Un altro elemento da considerare per l’erogazione dei contenuti è quello geografico: se possibile, infatti, è consigliabile servirsi di servizi basati sulla localizzazione in modo da fornire all’utente contenuti già personalizzati in base alla sua posizione (punti vendita più vicina, offerte locali e così via).
Riassumendo, ecco dunque l’ordine delle informazioni così come dovrebbe essere strutturato idealmente su un sito web mobile responsivo:
- Un header che comprenda il logo cliccabile (con link verso l’homepage) e l’hamburger menù;
- Un’area above-the-fold, cioè immediatamente visibile, che includa una CTA (vi rimandiamo per questo al nostro articolo su come progettare call-to-action efficaci) e altre informazioni essenziali, come promozioni in corso o prodotti/servizi in evidenza;
- Subito dopo, una zona dedicata al contenuto principale, che potrebbe riassumere le caratteristiche del brand, i suoi prodotti di punta e così via;
- Informazioni secondarie, cioè di priorità inferiore per il progetto di riferimento: si va dai link agli articoli del blog (qualora il sito NON sia prevalentemente un blog), alle testimonianze e recensioni fino ai moduli di contatto;
- Un footer con i dati di contatto, i link a privacy/cookie policy e termini di servizio oltre che collegamenti ai canali social.
Durante lo sviluppo sarà necessario un esteso lavoro di analisi del comportamento degli utenti per individuare i contenuti con cui essi interagiscono più spesso ma anche i colli di bottiglia dove il loro flusso si interrompe; anche in questo caso, è essenziale condurre accurati test di usabilità prima del lancio e dare in seguito alla possibilità agli utenti di fornire il proprio riscontro su come migliorare il sito attraverso recensioni e sondaggi.
Prioritizzare i contenuti sulla versione per smartphone di un sito web responsivo richiede, insomma, un approccio centrato sull’utente che miri a fornire le informazioni e le funzionalità più vitali in modo accessibile, leggibile ed efficiente. Comprendendo le esigenze e i comportamenti degli utenti sui dispositivi mobili, secondo il principio “smaller screens first”, è possibile creare un’esperienza snella e coinvolgente su tutti i device, che mantenga gli utenti soddisfatti e li invogli a tornare.

Riassumendo: le domande più comuni sul design responsive
Concludiamo questo approfondimento con una serie di FAQ sul design responsive. Se non trovate risposta alla vostra domanda, scriveteci: saremo felici di chiarire tutti i vostri dubbi e arricchire ulteriormente questo contenuto grazie alle vostre segnalazioni.
Qual è la differenza fra design responsivo e adattivo?
Il design responsivo utilizza griglie flessibili e media query per adattare il layout a diverse dimensioni di schermo in modo fluido. Il design adattivo, invece, utilizza layout fissi che si attivano a specifiche dimensioni di schermo.
Cosa è meglio fra design responsivo e adattivo?
Dipende dalle esigenze del progetto. Il design responsivo offre maggiore flessibilità e una migliore esperienza utente su una vasta gamma di dispositivi, mentre il design adattivo può essere più veloce da implementare per un numero limitato di dispositivi target.
Quali sono i principali vantaggi del responsive web design?
I costi di manutenzione e gestione sono minori, essendovi un unico codice HTML da gestire. La UX è poi generalmente migliore su una vasta gamma di dispositivi; in particolare, se lo sviluppo avviene secondo le best practice di riferimento, le prestazioni mobile sono molto elevate e questo si traduce anche in un vantaggio organico sui motori di ricerca.
In che modo il responsive design influisce sulla SEO del sito web?
Google preferisce i siti responsivi perché offrono una migliore esperienza utente, un fattore chiave nel ranking dei motori di ricerca. Un solo URL per tutte le versioni del sito facilita la scansione e l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca. Inoltre, migliora il tempo di permanenza degli utenti e riduce la frequenza di rimbalzo, altre due metriche considerate da Google per il posizionamento. Infine, il responsive design elimina la necessità di contenuti duplicati, evitando rischi di penalizzazione.
Quali sono gli strumenti e le tecnologie più utili per sviluppare siti web responsivi?
Framework CSS come Bootstrap e Foundation offrono componenti predefiniti e griglie fluide; le media query CSS permettono di applicare stili diversi a seconda della dimensione dello schermo; strumenti di design come Adobe XD, Figma e Sketch aiutano a creare prototipi responsivi; infine, per testare la responsività, sono essenziali strumenti come BrowserStack e Responsinator.
Quante versioni bisogna creare di un sito web responsivo?
Una. Il codice HTML si adatta automaticamente a diverse dimensioni di schermo attraverso l’uso di media query CSS.
Cosa sono i breakpoint di un sito responsivo?
I breakpoint sono le dimensioni dello schermo a cui il layout del sito cambia per adattarsi meglio alle caratteristiche del dispositivo, solitamente definite in CSS con media query.
Come si migliorano i tempi di caricamento di un sito web responsivo mobile?
Le strategie principali includono l’ottimizzazione delle immagini, la minimizzazione di CSS, JavaScript e HTML, il lazy loading, l’utilizzo di CDN per la distribuzione dei contenuti e la riduzione delle richieste HTTP.
Che cos’è il lazy loading?
Si tratta di una pratica attraverso la quale il browser carica immagini e altri dati solo quando questi si trovano nell’area di visualizzazione (viewport). Questo comporta tempi di caricamento inferiori e una migliore esperienza di navigazione, soprattutto da mobile. Il lazy loading può essere nativo, implementato tramite Java Script, API oppure plugin del CMS di riferimento.
Quali sono le best practice per l'uso di immagini nei siti responsivi?
Usare immagini flessibili che si ridimensionano in base all’ampiezza dello schermo; implementare srcset e sizes per servire diverse risoluzioni di immagine in base al dispositivo; usare formati di immagine ottimizzati per il web come JPEG 2000, WebP e SVG per grafica vettoriale; implementare il lazy loading.
Come si ottimizza la leggibilità di un sito web?
È necessario utilizzare dimensioni font adeguate, garantire un buon contrasto fra testo e sfondo, implementare un’adeguata spaziatura fra le parole e fra le righe del testo e, infine, organizzare i contenuti con titoli e paragrafi chiari.
A quali linee guida ci si può riferire per quanto riguarda l’accessibilità?
Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) offrono un insieme completo di raccomandazioni per rendere i contenuti web più accessibili alle persone con disabilità. Si tratta di uno standard riconosciuto e adottato internazionalmente.
Quali informazioni è consigliabile inserire nella prima schermata di un sito mobile?
Gli elementi essenziali sono il logo, il menù di navigazione, una call-to-action principale e le informazioni primarie necessarie all’utente per definire l’offerta dell’azienda.
Quali sono gli accorgimenti da seguire per implementare accordion su siti mobile?
È importante assicurarsi che i pulsanti siano grandi e facili da toccare, fornire indicatori visivi chiari per espandere e contrarre le schede, mantenere il contenuto dell’accordion breve e rilevante e, infine, testare la funzionalità su diversi dispositivi e dimensioni di schermo.
Come si conduce un test di usabilità per un sito web responsive?
In primis si definiscono gli obiettivi e gli scenari di test, poi si seleziona un gruppo rappresentativo di utenti, cioè che rifletta le caratteristiche demografiche e comportamentali del pubblico target del sito. Il test va condotto su vari dispositivi e condizioni d’uso, inclusi ambienti con scarsa connessione. Si registrano quindi le interazioni degli utenti, che vengono poi analizzate in modo da implementare le modifiche necessarie e assicurarsi che il sito rimanga funzionale in tutte le situazioni.
Coming soon:
Il blog di Seed torna fra due settimane con un approfondimento dedicato ai contenuti duplicati, come individuarli e gestirli. Tornate a leggerci!